Mentre si impegnava strenuamente contro i tagli alla scala mobile, il duopolio televisivo o la Guerra del Golfo, Paolo Volponi, dirigente olivettiano, eletto in Parlamento nel 1983, scriveva, sulle stesse carte del Senato, appunti, poesie, intere sequenze di romanzi. Tra queste carte si trovano i materiali di un romanzo «su Palazzo Madama», concepito da Volponi in dialogo con il senatore del Pci Edoardo Perna. Il testo, inedito, a forte connotazione grottesca e parodica, è incentrato sulle misteriose apparizioni di un «Senatore segreto» che ha sempre abitato come uno spettro le quinte del Parlamento, riuscendo a votare a favore dei trasformismi e delle maggioranze più vili e corrotte. Volponi ci attesta così come un’altra Italia sarebbe stata possibile se solo avessero trovato ascolto l’onestà culturale e le tensioni ideali di cui la sua molteplice esperienza industriale, politica e letteraria è il più prezioso documento.