La figura di Niccolò Machiavelli (1469-1527) è sicuramente una delle piú note e studiate non solo in Italia, ma nel mondo: tanto che la bibliografia relativa è in continuo incremento, con il rischio di una vera e propria “deriva” nel peregrino e nello stravagante. Da secoli un’aura mitica, ben viva anche presso la critica contemporanea piú accorta e attrezzata, circonda il quondam segretario e la sua opera. Machiavelli è, insomma, un “monumento”, di volta in volta raffigurato alla stregua ora di un raffinato umanista, ora di un agguerrito filosofo della politica, ora di un irremovibile antimediceo. In queste pagine, Francesco Bausi procede invece in altra, e piú proficua, direzione, allo scopo di indagare e riscoprire il vero volto di Machiavelli: il quale fu, prima di tutto, politico e letterato del suo tempo, e operò sempre le proprie scelte (anche quelle letterarie) in un’ottica politica, in risposta cioè a pressanti esigenze pratiche, piú che ad astratti interessi speculativi. Da questa collocazione del Segretario nell’humus reale del suo tempo, condotta senza alcun timore reverenziale, ma anche senza alcuna vis iconoclasta, emerge il ritratto di un uomo sempre saldamente ancorato da un lato alla cultura volgare fiorentina quattro e primo-cinquecentesca, dall’altro alla concretezza delle circostanze storiche e politiche nelle quali si trovò a operare. I suoi referenti reali, piú che i grandi del passato, sono infatti personaggi come Francesco Vettori, Biagio Buonaccorsi, Francesco Guicciardini, e i politici a lui contemporanei, da Pier Soderini ai Medici, dal Duca Valentino agli alti prelati della curia romana. Questo volume, che ripercorre minutamente tutte le tappe della parabola umana e letteraria di Machiavelli, con analisi puntuale di tutti gli scritti, fino all’epistolario, ne disegna dunque una nuova immagine, meno paludata e accademica, forse, ma certo piú vera e piú incardinata in quello che fu un momento cruciale della storia dell’Italia moderna.