"Un istante prima ho 10 anni e sto guardando La famiglia Brady in salotto, l'attimo dopo ne ho 17 e sono in macchina con la mia migliore amica. Porto dentro di me ogni istante del mio passato, dal dolore per la fine del primo amore allo screzio con mio fratello che mi ha perso un cd. Per anni non ne ho parlato con nessuno. È difficile spiegare che ricordare tutto non è come non dimenticare mai." Ricorda tutto, Jill Price. Ogni singolo giorno da quando era una bambina. Tutto di ogni cosa, fin nel più piccolo dettaglio. "Sindrome della memoria autobiografica" è il termine che conia per lei un neuroscienziato. Se il cervello di ognuno sceglie ciò che vuole ricordare per poter andare avanti, quello di Jill immagazzina ogni dato in maniera involontaria, e ogni esperienza è accompagnata da suoni, rumori, sensazioni. Un dono, le dicono in tanti, ma per lei è quasi una maledizione. Ogni giorno tutti i suoi ieri le si presentano alla mente, quasi senza controllo. Passato e presente si mescolano in un groviglio faticoso da dipanare. Sarà un evento tragico a trasformare la sua memoria in un rifugio, in un luogo magico dove si ricreano per incanto istanti altrimenti destinati a perdersi nel fluire del tempo.