Locali per soli uomini, come per i vecchi pub inglesi, è la calzante espressione con cui definiamo i luoghi decisionali al maschile. E quello che vi presentiamo è il racconto della strada già percorsa e da percorrere sulla rappresentanza di genere in Italia. Certe che non basti e che serva una seria autoriforma della politica.
Dalla novella costituzionale del 2003 il principio di uguaglianza di cui all’art. 3 è stato affiancato dal principio delle pari opportunità di cui all’art. 51, la cui precettività comporta un obbligo di risultato. Eppure fioccano giunte al maschile, si fatica a far approvare leggi elettorali regionali di genere, troppo timidi sono i passaggi in economia. Allo stesso tempo, la legge elettorale europea ha dovuto contemperare una disciplina transitoria per il 2015 prima della preferenza alternata di genere e non da ultimo, manca un degno meccanismo di riequilibrio di genere per la legge elettorale nazionale e rischiamo di ritrovarci un Senato con pochissime donne.
Un libro che aiuta a capire i meccanismi della esclusione ancora vigente per intraprendere nuovi percorsi prammatici e normativi.