Sterne lavorò al libro tra la primavera e l'autunno del 1767, più o meno nello stesso periodo in cui usciva il volume IX del Tristram Shandy. Già a Hume, incontrato a Parigi nel 1764, aveva confessato che la sua moda era durata un solo inverno.[1] Sterne sentì la necessità di dedicarsi a una nuova esperienza letteraria. E, in effetti, tanto aveva investito Sterne, in termini di fama, su quell'esempio caleidoscopico di autobiografia incompiuta ed eternamente interrotta che era stato il Tristram Shandy.