“Tutto il mondo è palcoscenico, e gli uomini e le donne sono soltanto attori… Ed ognuno, nel tempo che gli è dato, recita molte parti.” Sono proprio la vita e le sue vicende che Shakespeare mette in scena, creando situazioni ora comiche, tragicomiche o assurde in una fitta rete di giochi di specchi, travestimenti, irresistibili situazioni farsesche, attingendo dalla commedia classica e dalla novellistica italiana, come spiega Northorp Frye nel saggio introduttivo. Assistiamo così ai fraintendimenti basati sul tradizionale scambio dei fratelli gemelli nella Commedia degli errori o nella Dodicesima notte, al duello amoroso fra Petruchio e Katherine nella Bisbetica domata, alle atmosfere romantiche immerse nella magia di una natura ancora incontaminata nel Sogno di una notte di mezza estate r in Come vi piace. E ancora al senso quasi tragico dell’esistenza che pervade il Mercante di Venezia, all’eterno dilemma della scelta tra amicizia a amore nei Due gentiluomini di Verona, allo scontro tra castità e seduzione in Pene d’amor perdute, alle scaramucce argute di Benedick e Beatrice in Molto rumore per nulla e alle peripezie esilaranti del gigantesco e smargiasso Falstaff nelle Allegre comari di Windsor.