Una nuova copertina, di colore rosso pomodoro, per un racconto, che scorre piacevolmente fra i ricordi dell’autrice e le ricette di nonna Ada, accompagnando il lettore alla scoperta degli odori e colori di una cucina semplice, e dal sapore unico. Pan e Pumata è un atto di gratitudine sincera di Raffaella Fenoglio per suoi genitori e i suoi quattro splendidi nonni: Ada Maria, Emilio e Battista. Per loro prova un amore grande e silenzioso, che nel romanzo diventa straripante.
Spiega l’autrice: “Questo non è un triste racconto, tutt’altro, non si piange nemmeno un po’. La mia è stata un’infanzia felice ed interessante. Ero un maschiaccio mancato. Trascinata con scarsissimi risultati a danza classica e a pianoforte sognavo i giri in bicicletta, e raggiungevo la felicità nelle domeniche di austerity con i pattini a rotelle ai piedi, e nella cucina della nonna Ada. Ripercorro la storia della mia famiglia partendo dai nonni e intervallando il racconto con le ricette bordigotte di “nonna Ada”. Gli intrecci si snodano attraverso personaggi molto diversi: Maria, nonna paterna, piemontese, nata e cresciuta in Argentina, Battista, poi Ada ed Emilio, liguri, teneri e affettuosi. I “favolosi” anni settanta, anni di piombo, in piena discussione delle riforme sociali del divorzio, dell’aborto, del Diritto di Famiglia, in attesa che qualcuno premesse il famoso bottone per farci saltare in aria. Gli scout, la temuta colonia estiva in campagna. Il racconto finisce nel 1977 al termine della quinta elementare”.