Gran parte della produzione letteraria sulla camorra si sofferma sugli aspetti di controllo militare del territorio e sulle attività predatorie nella politica e nell’economia. Meno attenzione viene prestata ai fattori sociali di riproduzione dei gruppi di crimine organizzato. Gli aspetti di mutualità e solidarietà interna alle camorre non hanno mai ricevuto una sistematica e approfondita osservazione. Questa ricerca invece propone l’analisi degli elementi di legittimazione e di consenso dei gruppi di camorra nei territori in cui sono insediati. Il welfare e il suo doppio è un lavoro che si articola attraverso un ricco impianto che ricorre a metodologie quantitative ed etnografiche: un approccio situato al punto di incontro tra sociologia e antropologia nell’analisi delle politiche sociali, che utilizza documenti giudiziari inediti e di difficile reperibilità. Un impegnativo lavoro sul campo in territorio casertano ha permesso infatti di decifrare le forme di assistenza sociale presenti: quelle pubbliche e quelle mafiose. Ne emerge il panorama di un insieme criminale che assicura un’incredibile protezione nei confronti degli affiliati e delle loro famiglie, che concorre con le tutele offerte dal welfare pubblico.I risultati di questo studio mostrano però che è proprio nei territori più condizionati dalla presenza mafiosa che nascono nuove forme di lotta sociale. È qui, infatti – dove le infiltrazioni criminali interessano gli appalti dei servizi di welfare – che sono nate le più innovative azioni sociali in difesa delle categorie più deboli.