Questo saggio cerca di vedere sant’Alfonso com’era, e non come alcuni vorrebbero che fosse. Percorrendo la «strada degli eccessi», di voci negative o di esaltazioni indebite, De Spirito evidenzia la disinformazione di quelle e la inconsistenza di queste. Confrontando il suo profilo interno e l’ambiente intorno con uomini e idee, etiche e ascetiche, a lui precedenti o coevi, l’Autore rivela l’infondatezza di primati attribuiti al Santo nell’attività missionaria, di vagheggiate propensioni a una «Chiesa nazionale» nel servizio episcopale, e di una supposta «rivoluzione copernicana» nella storia della teologia morale. Dallo studio, invece, della sua vita, che si svolse nel secolo dei Lumi, e dall’esame delle opere, che nel passato ebbero una diffusione mondiale, appaiono l’umanità di un simpatico santo napoletano, l’abilità del «migliore artista» della devozione popolare e la genialità di un grande maestro di vita cristiana.