L’avventura dell’Asd San Fratello è già un romanzo. San Fratello è un piccolo paese sui Nebrodi colpito da una devastante frana nel 2010 che ha rischiato di far scomparire l’intero centro abitato. Anche il calcio è costretto a ripartire da zero, e la nuova società formatasi quattro anni più tardi con giovani locali ha come scopo principale quello di distogliere gli abitanti dai mille problemi che affliggono questa cittadina e allo stesso tempo regalare gioia ed emozioni ad un popolo depresso e ferito, che ha trovato nel calcio la forza di ripartire dalle macerie per sperare in un futuro migliore.
Parte un progetto sportivo serio basato principalmente sull’orgoglio infinito dei giovani sanfratellani. Una passione calcistica che coinvolgerà ben presto l’intero paese e spingerà la squadra locale ad ottenere in due stagioni altrettante promozioni.
Un diario di bordo di un immaginario viaggio, ma la storia raccontata è assolutamente vera, come sono veri i protagonisti di una rivoluzione calcistica che tra mille problemi ha esaltato i veri valori dello sport. L’ascesa, la caduta e la rinascita di una piccola società come tante in Italia e nel mondo, ma la storia del San Fratello dispensa lezioni di buon senso. È come un ricettario per preparare il pasto della vittoria, puntando sui giovani, sul gioco, sul calcio così come l’hanno concepito i padri fondatori ed i più grandi interpreti di questo gioco.
“Il calcio è un gioco, se non ci divertiamo che gioco è”
Questa storia non è inventata e nessuno ci ha ricamato sopra per farla apparire come qualcosa di diverso. Non si tratta di raccontare le semplici vittorie di una qualsiasi squadra di calcio, ma la storia sportiva che si scontra con i problemi gravi di una comunità che ha rischiato seriamente di scomparire dalla faccia della terra; il conto salato degli errori, le vittorie che hanno illuso perché costruite solo con i soldi, i continui passaggi a vuoto ed, infine, una nuova metodologia con l’instaurarsi di una mentalità vincente che porterà alla gloria; un progetto sportivo basato sul settore giovanile, sull’entusiasmo della gente e sul sano divertimento.
“Una squadra fatta di grandi uomini che condividevano un’identica passione. Una lezione da imparare per tutto il calcio italiano, anche quello professionistico, perché storie come quella del San Fratello fanno bene allo sport, come acqua nel deserto per il nostro calcio costantemente in crisi e privo di idee, orfano di grandi uomini e recentemente anche con poche storie belle da raccontare”