Questo libro racconta la vita e le opere di un uomo eccezionale.
Il suo nome è Giuseppe Tanferri. Nato a Concordia sulla Secchia, all’indomani dell’8 settembre 1943 entra nella Resistenza: con il nome di Paride, si dimostra uno dei più valorosi comandanti partigiani dell’Alta Italia. La sua formazione di combattenti, appoggiata da tutta la popolazione, domina la notte. Quando cala l’oscurità la bassa modenese diventa repubblica partigiana: Hic sunt leones. Nemmeno la forza dell’esercito tedesco riesce a piegare la volontà di resistere dei partigiani di Concordia.
Paride, il comandante Tanferri, è un uomo pronto ad ogni sacrificio pur di salvare le persone che gli sono vicine. Attraversa senza esitazione, a notte fonda, il fiume Secchia in piena, sotto lo sguardo sgomento dei familiari, per evitare l’arresto imminente di un suo amico.
Arrestato, viene condannato a supplizi atroci, per mano dei suoi stessi concittadini, nei seminterrati dell’accademia militare di Modena. Ma nel dopoguerra, l’ex comandante Paride rinuncerà alla vendetta, anche quando gli sarebbe stata a portata di mano.
Eletto primo sindaco di Concordia, Tanferri si oppone con forza alla creazione della NATO. Diventa presidente di CPL, la storica Cooperativa di Produzione Lavoro di Concordia nata nel 1899, e vi si dedica anima e corpo. Quando la cooperativa attraverserà momenti difficili, sarà il primo a rinunciare al proprio stipendio per assicurare quello dei suoi operai.
E’ un presidente che crede nei giovani, tanto da affidare ad un ragazzo poco più che ventenne la direzione della cooperativa. Una realtà che cresce e si espande, diventando nei decenni un “gigante” internazionale: un simbolo dell’eccellenza italiana nel mondo.
La vita e la figura di Tanferri sono quelle di una terra, di un popolo, di una nazione e di una generazione di uomini eccezionali. Disposti all’estremo sacrificio per conquistare la libertà per sé e per la propria gente, Capaci di ergersi dalle rovine della guerra di fronte a difficoltà apparentemente insormontabili, per costruire il futuro e assicurare all’Italia il posto che meriterebbe e che dovrebbe stabilmente occupare. Se al posto di comando e di guida ci fossero stati e ci fossero uomini inossidabili come Giuseppe Tanferri.