Inghilterra, 1978. Crolla il mondo del piccolo Mohammed, alias Alex Khan, di madre inglese e padre pakistano. Strappato a sua madre, viene portato in Pakistan, dove il padre si è creato una seconda famiglia all’insaputa della moglie inglese.
La sorellina seguirà la stessa sorte. Lì saranno “resi” orfani: alla madre verrà detto che i bambini sono morti, e ai bimbi che lei li ha abbandonati… La morte improvvisa del padre, l’unico riferimento di Mohammed in un mondo in cui egli altro non è che il piccolo “bastardo” dalla pelle troppo chiara, lascerà mano libera allo zio Rafiq. Mohammed pagherà caro un momento di curiosità adolescenziale. Lo zio troverà il modo di insegnargli a comportarsi da “buon musulmano”, e il ragazzino finirà per essere consegnato a una madrasa di fondamentalisti al confine con l’Afghanistan.
Questa è la vera storia di Mohammed, la cui vacanza con papà si trasforma in un incubo di tradimenti e crudeltà inimmaginabili; ma è anche la storia di un bambino terribilmente resiliente, determinato, coraggioso, e guidato da un solo, fortissimo, ricordo di sua madre. La sua forza interiore avrà la meglio sulla stupidità di tutti i fondamentalismi e della xenofobia, da qualunque parte essi provengano e chiunque ne sia la vittima.
Se vi sono piaciuti Il cacciatore di aquiloni, Mille splendidi soli e Mai senza mia figlia, divorerete questo libro.