Questo libro vuole radicalmente cambiare punto di vista, per imparare a guardare la realtà delle biblioteche italiane con occhi nuovi. Ciò di cui abbiamo bisogno è una slow library, un’organizzazione che rivaluti la lentezza e il silenzio ma anche la cooperazione e la creatività. Di fronte alla fretta e al multitasking che ci impongono gli iPad, molte persone si chiedono se non sia venuto il momento di staccare la spina che ci tiene connessi 24 ore al giorno, sette giorni alla settimana.
A queste persone, che vogliono fare esperienze più approfondite, più originali, più creative, possiamo offrire un luogo diverso dalle biblioteche tradizionali ma diverso anche dalla solitudine del proprio tablet. Come il movimento Slow Food ha fatto per il cibo, così possiamo fare per l’esperienza di leggere, discutere, produrre cultura insieme, e il luogo ideale per farlo è la biblioteca. Una biblioteca amichevole, cooperativa, diversa negli spazi e nel personale.
Questa è la biblioteca a cui pensa l’autrice per il nostro futuro.