Ci sono categorie di persone che dicono di sapere che cos'è la guerra e, per questo, la sostengono: i politici che decidono di farla per convenienza o ideologia, i capi militari che la intraprendono per mestiere, i soldati che rischiano per dovere o per gloria, i tecnocrati che la considerano uno stimolo per la modernità e per la scienza. Ma ci sono anche quelli che non possono capirla: i civili che la subiscono, le famiglie delle vittime o i ragazzi che giocano a fare i militari nella realtà virtuale. In questo saggio intelligente e originale, Fabio Mini usa l'attualità come trampolino di lancio per un discorso che diventa universale e riesce a parlare a tutti: a chi sostiene la guerra in nome della pace e a chi la odia, a chi la fa ogni giorno per mestiere e soprattutto a chi, come la maggior parte di noi, la osserva a distanza, attraverso le pagine di un giornale o davanti a uno schermo, pensando che è cosí che devono andare le cose, e che non è nostro compito provare a cambiarle.