In un testo manoscritto di una conferenza tenuta a Strasburgo intorno alla metà degli anni Sessanta intitolata «Perché le donne vogliono l’Europa» Maria de Unterrichter scrive: «La nostra generazione quella che in questo momento ha le massime responsabilità culturali e sociali in Europa è anche la generazione che ha fatto le più tragiche esperienze di disgregazione politica, economica e culturale europea. La nostra fanciullezza ricorda un’Europa fiorente e pacifica […] una pace che l’Ottocento aveva duramente conquistato con rivoluzioni e guerre: pace politica e pace sociale. […] Come per incanto per gli osservatori superficiali crollò un giorno tutto questo, bastarono due colpi di rivoltella […]. Sono due volte nella nostra vita che noi vediamo con occhi terrorizzati l’Europa divenire la polveriera del mondo. Non valsero a salvarci né le alleanze né i trattati politici ed economici né la nostra civiltà antica e moderna. Distruggemmo tutto e demmo al mondo uno spettacolo di barbarie organizzata e raffinata quale mai la storia della nostra civiltà umana ha visto». Ecco il «secolo breve»! Ecco gli anni in cui Maria de Unterrichter mosse i suoi passi, lasciando un segno come Presidente della FUCI, membro dell’assemblea Costituente, deputato nelle prime tre legislature e membro eletto della direzione nazionale della Democrazia Cristiana, presidente dell’opera Montessori, delegata nazionale del Movimento femminile della DC, sottosegretaria alla pubblica istruzione.