A cinquant’anni dalla pubblicazione del noto saggio di Charles A. Reich, “The New Property”, appare ancora importante ed attuale un confronto con un’ipotesi dottrinaria che, negli anni appena successivi fino ai nostri giorni, ha suscitato l’interesse di una cerchia di studiosi del diritto appartenenti a discipline giuridiche differenti e, soprattutto, ad ambiti scientifici spesso molto distanti tra loro. Un’ipotesi su cui lo stesso Reich, a cinque lustri di distanza, ha dedicato un’ulteriore articolo, utile a comprendere meglio determinati passaggi, a cogliere importanti elementi di novità e trasformazione nella logica e nella sensibilità dell’autore, a verificare – in ultimo – quale impatto abbia avuto la sua formulazione sulla dottrina e sulla giurisprudenza americana.