Mattia è un giovane chitarrista con la passione per la musica. Ma con la musica non si vive, ripetono fino alla nausea genitori, amici e fidanzata. Per accontentarli, accetta un lavoro in un’azienda che collauda automobili per la Fiat. Il suo compito è quello di percorrere centinaia di chilometri ogni giorno per testare le auto in prova. Ore e ore per la strada, all’inizio in solitudine, poi accompagnato da un fantoccio dei crash test, regalatogli dal suo coinquilino quasi per scherzo, a cui Mattia comincia a confidare sogni, progetti, ansie, delusioni. Mattia guida e si confida, viaggia e si confessa, accorgendosi pian piano di essere in una strada senza uscita. E così un giorno prende la decisione. Ruba l’auto che sta collaudando e scompare. E, finalmente, lascia che il suo vero viaggio abbia inizio.
La sua fuga verso la libertà e l’indipendenza dagli schemi a cui la società, in un certo senso, ti obbliga ne fa ben presto un punto di riferimento sul web dove molti lo incoraggiano a non mollare. Ma si può restare in fuga da se stessi per sempre?
Vincitore del Premio Letterario Nazionale Bukowski, Jam session è un romanzo agrodolce, subdolamente ingenuo e lineare. In realtà, come solo i veri talenti letterari sono capaci, Matteo Poletti intesse una trama dai molteplici piani di lettura senza rinunciare a una verve ironica piacevole e fresca.