I disaccordi interpretativi profondi sono divergenze particolarmente radicali nelle interpretazioni giudiziali e dottrinali aventi come oggetto termini e locuzioni di carattere etico-politico (“persona”, “dignità”, “vita”, “autodeterminazione”, “famiglia”, ecc.), che ricorrono in disposizioni giuridiche che incorporano principi (soprattutto di rango costituzionale). Essi sono un aspetto strutturale importante dei nostri stati di diritto costituzionali; ci fanno capire, ad esempio, come si atteggia, in tali organizzazioni, il rapporto fra diritto e morale (un rapporto fluido). La tesi principale del saggio, corroborata dalla ricostruzione di un caso concreto, è che questi disaccordi vanno caratterizzati come genuini, senza colpa e irrisolvibili.
Il saggio discute anche la possibilità di inserire i disaccordi interpretativi senza colpa nella categoria generale dei disaccordi faultless, così come sono teorizzati dalla filosofia del linguaggio contemporanea, dove suscitano da tempo accese discussioni. Lo studio si articola nei seguenti brevi capitoli: a un capitolo introduttivo segue quello dedicato alla definizione e alla classificazione di questi disaccordi; v’è poi spazio per un capitolo che si occupa dell’analisi semantica delle espressioni (indeterminate) oggetto di disaccordo, cui fa seguito la presentazione della tesi principale di cui sopra, che cerca di spiegare il modo in cui vanno intese le pretese di correttezza che tali disaccordi incorporano; infine, un breve spazio è dedicato alla ricostruzione del “caso Englaro”, visto come esempio paradigmatico di disaccordo interpretativo profondo.
VITTORIO VILLA è stato professore ordinario di Filosofia del diritto presso l’Università di Palermo e Direttore del Dipartimento di “studi su politica, diritto e società” presso la stessa Università. È stato borsista CNR (Giugno-Novembre 1983) presso il Department of Jurisprudence dell’Università di Edinburgo ed è stato anche visiting professor presso la stessa Università (Luglio 1996). Ha partecipato, come relatore, a svariati congressi nazionali e internazionali. Oltre a una numerosa serie di saggi di teoria del diritto, metaetica, epistemologia giuridica, è autore dei volumi Teorie della scienza giuridica e teorie delle scienze naturali. Modelli e analogie (Giuffrè, 1984), di cui esiste una traduzione in francese (La science du droit, LGDJ, 1990); Costruttivismo e teorie del diritto (Giappichelli, 1999), di cui esiste una traduzione in castigliano (Constructivismo y teorias del derecho, Universidad Autonoma del Mèxico, 2011); Storia della filosofia del diritto analitica (Il Mulino, 2003); Il positivismo giuridico. Metodi, teorie e giudizi di valore (Giappichelli, 2004); Una teoria pragmaticamente orientata dell’interpretazione giuridica (Giappichelli, 2012). Ha curato, insieme a G. Maniaci, G. Pino, A. Schiavello, il volume Il relativismo. Temi e prospettive (Aracne, 2010), che raccoglie gli atti del convegno internazionale “Il relativismo: temi e prospettive”, da lui organizzato (Agrigento, 23-24 Aprile 2009). Ha anche curato, insieme a Giorgio Pino, il volume Rule of Law. L’ideale della legalità (il Mulino, 2016).