Migranti di lusso nasce per caso un pomeriggio. I due amici autori seduti al tavolo di un bar stanno trascorrendo qualche minuto di relax, la tv riporta l’ennesima tragica notizia di un barcone capovoltosi in mare. Così iniziano ad interrogarsi sul problema della migrazione, sulle motivazioni che spingono coloro che partono a lasciare la loro terra natia, i loro affetti il loro retaggio, e d’altro canto si chiedono se le scelte, dei paesi europei dove queste persone sono loro malgrado dirette, siano davvero efficaci ed adeguate. La discussione diventa dibattito, che porta a riflessioni anche storiche sul Mediterraneo e i suoi paradossi. Prende così, via via corpo l’idea condividere queste riflessioni, in un modo diverso dal solito, fuori dagli schemi letterari classici.
Migranti di Lusso, infatti, cerca di fondere due diversi stili letterari, il saggio e il romanzo alternandoli in modo da consegnare al lettore un’analisi “scientifica”, poi romanzata, conducendo il lettore coscientemente alla comprensione dell’ “altro”.