Mappe e diagrammi ci aiutano da sempre a interpretare il presente e la storia, i luoghi più remoti e i contesti sociali in cui viviamo, organizzando il sapere secondo modelli informativi sempre più efficaci. Nuove tappe di questa evoluzione sono oggi il data journalism e il visual design che, incrociando inchiesta giornalistica e ricerca scientifica, analisi statistica e linguaggio visivo, ci offrono nuovi strumenti per raccogliere grandi masse di dati e organizzarle, dando loro una gerarchia e traducendole in informazioni grafiche capaci di spiegare la complessità del mondo.
Su queste basi, raccontate e analizzate in queste pagine, è nata la pagina «Visual data» de «la Lettura» del «Corriere della Sera», da tre anni un appuntamento fisso per i lettori del quotidiano e una sfida innovativa volta a proporre ogni settimana una visualizzazione dati di argomenti diversi (le ricerche su Wikipedia, i diritti dei gay in Europa, il patrimonio dell’Unesco, i colori nelle tele di Pollock, le cover musicali, la caduta degli imperi) in un dialogo vivace tra gli studi grafici e la redazione del giornale. La strada è appena iniziata. Ma la rotta è la stessa: il buon giornalismo.