Il tema dell’obesità è stato analizzato sotto diversi profili. Ogni disciplina ha adottato metodi e strumenti specifici che non hanno consentito una piena comprensione del fenomeno e l’individuazione di soluzioni adeguate. Per comprendere pienamente il comportamento delle persone e orientarle verso traiettorie virtuose sul piano individuale e collettivo occorre invece coniugare la conoscenza di diverse discipline.
In questa direzione l’economia comportamentale e il neuromarketing – diversamente dall’economia e dal marketing tradizionale, che non si occupano del processo con cui l’individuo arriva alla scelta, ma si limitano ad analizzare le decisioni prese e il loro legame con l’utilità attesa – individuano le ragioni che portano all’assunzione frequente di alimenti ipercalorici in quantità eccessiva.
Le imprese sono chiamate a rivedere quelle politiche di prodotto, di prezzo, di formato e di comunicazione che, attraverso l’offerta di cibi ipercalorici ad alto contenuto di servizio, hanno contribuito in maniera rilevante all’epidemia di obesità. Il soggetto pubblico deve invece evitare misure proibizionistiche e la manovra della leva fiscale, puntando per contro sulla possibilità di orientare la libera scelta dei cittadini attraverso strumenti di apprendimento emotivo che facilitino comportamenti automatici e abitudini alimentari più salutari.