Dopo mesi di attesa, assaggi e indiscrezioni, è uscito finalmente Nymphomaniac, il dramma psico-pornografico con cui il maestro danese Lars von Trier conclude la Trilogia della depressione, cominciata con Antichrist e Melancholia. Raffaele Ariano (Università San Raffaele di Milano), esperto di filosofia e cinema, conduce il lettore attraverso l’intricata selva di simboli e immagini che costellano la cinematografia di Lars von Trier sin dai suoi primi capolavori (Breaking the Waves, Dancer in the Dark, Dogville), ricostruendo quella riflessione sui temi della femminilità, della violenza e della sessualità che ha trovato esito nella recente epopea della ninfomania. Tutti ne parlano, tutti lo giudicano, divisi tra elogi e invettive; ma al netto dello scalpore e del sensazionalismo, qual è il significato profondo di Nymphomaniac?