Medico più attento e meno pietoso: Marco Panara suggerisce di guardare in faccia e più da vicino il morbo che nasce dalla perdita progressiva del valore del lavoro.Massimo Riva, «l'Espresso»Si parla continuamente di lavoro. Si cita chi l'ha perduto, i giovani per i quali è precario. Più raramente si ragiona su cosa sia diventato il lavoro, quale sia il suo valore sociale, quale il metro con cui lo valutiamo. Marco Panara ha colmato questa lacuna: una sua analisi, molto acuta, riguarda il rapporto diretto tra libero lavoro e democrazia. Lì s'è aperta in tempi storici la prima crepa nell'assolutismo del potere. Lì, per sventura, potrebbe richiudersi.Corrado Augias, «il Venerdì di Repubblica»La diagnosi di Marco Panara potrebbe sembrare eccessivamente pessimistica, invece è realistica per tanti aspetti. A meno che non si manifesti una sterzata sul piano politico, prima che la perdita di valore del lavoro divenga un morbo endemico.Valerio Castronovo, «Il Sole 24 Ore»C'è una nuova minaccia sui Paesi industrializzati: il lavoro povero, sempre più precario e svalutato, a basso e bassissimo reddito, che schiaccia ampie fasce di popolazione sotto le soglie minime di povertà. È questa la ‘malattia' analizzata da Marco Panara, che mette in relazione il declino del valore del lavoro con il peggioramento della qualità della democrazia.Paola Pica, «Corriere della Sera»