Ellade, in campo invitta e di guerriera Gloria raggiante, docile il superbo
Fronte al poter piegò della bellezza.
In questo epigramma la Grecia celebra Laide, la più famosa bellezza del suo tempo. E, bisogna riconoscerlo, nessun popolo prestò mai tanto omaggio alla bellezza quanto il Greco, ne alcuno s'inclinò a venerarla.
La Grecia istituiva gare di bellezza e concedeva, nelle feste e nelle pubbliche cerimonie, i primi ed ambiti posti alle più leggiadre fanciulle; sceglieva i suoi sacerdoti fra gli uomini più belli e più perfetti; e giunse talvolta persino a eleggere uomini di Stato e ambasciatori per la loro bellezza.
Non da ultimo è da ricordare che una città greca, Segesta in Sicilia, fa erigere un tempio e offrire sacrifici al più bello dei suoi abitanti, sebbene non fosse nemmeno suo cittadino.
Il motivo di siffatta venerazione, spinta può dirsi fino alla follia, lo si può giustificare con il fatto che i Greci, se confrontavano la loro costituzione fisica con quella dei popoli vicini, potevano considerarsi un popolo privilegiato.
La propria bellezza insegnò loro questo appassionato amore per il Bello, che penetrò ed informò tutta la loro vita e tutta la loro cultura.
Uno stupendo saggio sulla bellezza femminile e maschile dell'antica Grecia. Libro interattivo. Riccamente illustrato.