Nel 1810, mentre l’Europa è sconvolta dal turbine napoleonico, Jack Aubrey, intrepido comandante della Royal Navy, si gode un meritato riposo dopo le imprese che l’hanno visto catturare numerose prede nemiche a ogni latitudine. Ma le gioie della vita familiare, tra la moglie Sophia, le due piccole figlie gemelle e la suocera ristabilitasi in salute ma economicamente sul lastrico, non ne appagano la sete d’avventura: il suo elemento naturale – il solo che conosca veramente – è il mare, cui guarda con nostalgia dalla propria casa. L’arrivo dell'amico Stephen Maturin lo scuote dal torpore. Stephen, da autentico uomo di mondo qual è, gli ha procurato il comando (e la nomina temporanea a commodoro) di una fregata, la Boadicea, ammiraglia di una squadra allestita per neutralizzare quattro potenti navi francesi che stanno ostacolando le rotte dei velieri della Compagnia delle Indie nelle acque di Mauritius e della Réunion, le due isole (possedimento francese) al largo del Madagascar affacciate sull’oceano Indiano. Stephen accompagnerà l’amico non solo in qualità di medico di bordo, ma anche come consigliere politico, peraltro attento osservatore, da naturalista appassionato, della flora e della fauna di quei luoghi. Così, tra i malumori dei comandanti agli ordini di Aubrey e i cannoni che sparano contro le batterie costiere, si prepara un epico scontro navale, in cui il talento, gli elementi e la fortuna saranno come sempre gli arbitri della vittoria. Ma per Jack, ormai da quasi un anno privo di notizie dall'Inghilterra, si annuncia un’altra sorpresa... Ancora una volta, sullo sfondo di una natura che celebra la propria incontaminata bellezza, Patrick O’Brian ci regala un’avventura che è anche un sogno avvincente: storia e fantasia, suspense e humour, emozioni e caratteri vi si mescolano senza sforzo grazie a un’abilità narrativa e a una competenza tecnica davvero rare, per una vicenda nella quale il protagonista principale, insieme al mare, è l’uomo con il suo destino, in perenne equilibrio tra grandezza e miseria.