24 ore è il tempo di questa storia di una non morte vissuta dai vivi. Un racconto dal ritmo stressante, crescente e dilagante come l'epidemia che ha colpito il mondo intero. Un mondo che noi vivi non possiamo riconoscere, perché il riconoscere come umani i vivi che ancora lo popolano, ci costringerebbe a percorrere la selva dei cattivi sentimenti, della crudeltà a cui la sopravvivenza spinge, della legge del mors tua vita mea che l'essere umano cela dietro i comportamenti socialmente accettati. Una storia scorretta, violenta, che ti indurrebbe a chiudere gli occhi, se fosse un film. E con il respiro di un film, ogni scena si sussegue all'altra e ti sorprendi ad augurarti, lettore, di non dover vivere mai in questo mondo non morto; certo Firenze non ti sembrerà più un bel posto da visitare.
Prima che i protagonisti possano rendersene conto, gli zombie dilagano per le strade. Prima ancora di prenderne atto, il male dilaga nelle menti dei vivi.
E quando arriva l'outbreak è già troppo tardi per mettersi in salvo...