Pur non avendo più ruoli di governo, Giulio Andreotti sembra incombere tuttora sulla scena politica italiana con il peso della sua lunghissima storia, pubblica e privata. Perché? Forse perché è diventato, a torto o a ragione, la personificazione dell'uomo di potere, metafora vivente di un'Italia in cui il passato non è mai solo passato. Scriverne la biografia significa, quindi, analizzare un'epoca che proietta le sue rughe e le sue trame sul presente, ma anche attraversare novant'anni di fascismo, monarchia, democrazia; e incrociare pontefici, capi di Stato, uomini politici, magistrati, preti, suore, attrici, mafiosi, galoppini. Massimo Franco affronta questa impresa non facile seguendo la silhouette curva di Andreotti nei passaggi cruciali e nei meandri di buona parte del Novecento. E racconta come sia potuto accadere che il ragazzo definito da Alcide De Gasperi "un giovane vecchio" si sia trasformato nel simbolo più controverso della politica italiana.