Il libro di Chiarenza, giovane liberale che ha appena compiuto ottant’anni, è costituito da un dialogo tra l’autore e diversi anonimi ma reali “discussants” i quali attraverso le loro domande orientano i punti focali di un ampio dibattito sui problemi del liberalismo contemporaneo. Il libro inizia quindi analizzando abitudini, resistenze culturali, pregiudizi che caratterizzano i comportamenti degli italiani, e nel farlo tratta i diversi aspetti della politica e dell’economia, nella loro attualità e negli obiettivi che i liberali dovrebbero proporsi. Ma poiché ogni popolo non vive isolato in se stesso ma si misura necessariamente con la storia e la cultura delle altre società con cui entra in contatto, “il liberale qualunque” esplora i luoghi politici internazionali con i quali la sua cultura deve oggi confrontarsi. La parte finale del libro è dedicata a una lettura sintetica del liberalismo, inteso non come filosofia politica ma come il “dover essere” di un liberale dei nostri tempi. Una sintetica bibliografia ragionata conclude l’opera che, in qualche modo, va considerata una rassegna del pensiero politico dell’autore come si è formato in un lungo percorso non ancora concluso.