Maia, studentessa universitaria, percorre in solitudine la strada dell'esistenza, vivendo la quotidianità assorta nei dubbi e nei rimorsi del passato.
Le sue compagne di "viaggio" sono quattro ragazze, amiche con carattere e credenze contrapposti e che, durante i loro incontri, personificano le paure e le ossessioni di Maia, prodotte dalla sua profonda angoscia esistenziale.
La vita, però, offre spesso una via di uscita: sulla metro Maia incontra Serena, ragazza cieca, ma capace con la sua affettuosa amicizia di guidare la protagonista verso una maggiore consapevolezza di sé.
Dopo una violenta aggressione Maia deve decidere se rimanere ripiegata su se stessa, prigioniera di una dimensione virtuale, o ricominciare a vivere, "rischiando" di essere felice nella vita reale. Con l'aiuto dell'affascinante amico cieco, nonno di Serena, il suo "dottor Zivago", e del suo psicoterapeuta, la protagonista affronta il suo vissuto, perdonando i propri errori e quelli della sua famiglia.
In questo modo il tempo, sospeso tra risentimenti e condanne, ricomincia a scorrere, promettendo sviluppi di vita finalmente nuovi e costruttivi.