- (Annotato) Edizione annonata con introduzione originale di Alissa Zavanella. La vita e le opere e introduzione all'Orlando Furioso.
- Edizione arricchita dalla pubblicazione de Le Satire
3) Edizione arricchita dai 5 Canti finali assenti in quasi tutte le altre edizioni
L’Ariosto inizia a comporre l’Orlando Furioso tra il 1504 e il 1505, e ne pubblica la prima edizione nel 1516; ma in pratica continuerà a rivedere e correggere l’opera per tutta la vita. L'ultima revisione – a carattere soprattutto stilistico, con lo sfoltimento dei latinismi e delle forme dialettali emiliane a vantaggio del toscano letterario – vede la luce nel 1532, poco prima della morte del poeta. Il poema si pone come un proseguimento dell’Orlando Innamorato del Boiardo: l’Ariosto stesso presenta l’opera come un’aggiunta a quella dell’illustre predecessore; i protagonisti principali sono i medesimi, e ugualmente presente è la commistione tra ciclo epico-religioso e quello d’amore e avventura (con però una netta prevalenza di quest’ultimo). D’altra parte la materia dell’Orlando Furioso è quasi tutta preesistente all’Ariosto, che da questo punto di vista si limita a rivisitare, integrare e cucire materiale proveniente dalla grande tradizione del romanzo cavalleresco, dalla novellistica, dai canti popolari, dai classici greci e latini (Omero, Virgilio, le Metamorfosi di Ovidio), da opere storiche e geografiche. L’Ariosto è infatti abilissimo nel mescolare sapientemente la tradizione colta con quella popolare, secondo una tendenza tipica della letteratura umanistica e rinascimentale. Il filo rosso che lega le trame del poema è senza dubbio l’avventura, che presenta a tratti un ritmo incalzante e rocambolesco; la fittissima trama di episodi e personaggi determina una sorta di groviglio inestricabile, che naturalmente non è affatto incontrollato, ma al contrario sapientemente guidato dalla maestria compositiva del poeta, e dalla sua perfetta padronanza degli schemi narrativi.