Sulla Costa Adriatica fino agli Appennini, approssimativamente dal XV secolo fino ai primi anni del XX secolo, si diffuse l'usanza del tatuaggio. Gli abitanti e i pellegrini di queste zone avevano l’uso di tatuarsi le mani o l’avambraccio vicino ai polsi. Erano tatuaggi di colore blu di figure, motti, croci, simboli sacri, cuori trafitti, teschi, ancore e così via. Le origini venivano dal Santuario di Loreto probabilmente era un atto di devozione o forse di riconoscimento.
Caterina Pigorini Beri, in questo libro del 1889, ripercorse la nascita di questa interssante usanza e riuscì a raccogliere un centinaio di disegni dei tatuaggi originali.