Cletto Arrighi (pseudonimo per anagramma di Carlo Righetti) nasce a Milano nel 1828 (nel 1830 secondo altre fonti) e vi muore nel 1906. Esercita la professione di giornalista. Oltre al suo romanzo più conosciuto, La scapiglliatura e il 6 febbraio 1862, che racconta un fatto storico, ovvero la fallita insurrezione mazziniana di Milano del 1853 e da cui ha origine il nome del movimento scapigliato, pubblica romanzi come Nanà a Milano (1880) e La canaglia felice (1885) in cui i temi tipici della scapigliatura si intrecciano al crudo realismo, mentre le trame rivelano l'intenzione di sviluppare una denuncia sociale e di incitare ad un ribellismo di matrice anarchica.
Arrighi con il termine “scapigliatura” definisce un gruppo di giovani patrioti anticonformisti e amanti dell’arte, «pronti al bene quanto al male». Arrighi e gli scapigliati assumono posizioni molto critiche nei confronti della letteratura e della cultura borghese italiana del loro tempo, ammirando invece gli autori stranieri come Charles Baudelaire, Gautier ecc