Il cavaliere templare che, proveniente da Gerusalemme, entrava nell’Urbe dalla via Tiburtina si trovava dinanzi un’antica porta di pietra che aveva scolpite due teste di toro; quella esterna, rivolta verso la campagna, era un lugubre teschio, mentre l’altra, prospiciente la città, raffi gurava un animale vivo. Le due teste simboleggiavano i viandanti che giungevano nella Città Eterna: affamati e deperiti nell’entrarvi, rifocillati e vigorosi nel lasciarla.
Qual era l’aspetto di Roma all’epoca dei Templari, e quali luoghi della città furono teatro di eventi cruciali per la storia del leggendario Ordine? Lo si scoprirà attraverso una serie di tappe
signifi cative. Come guida, avremo alcune figure illustri: Hugues de Payns e Jacques de Molay, il primo Maestro e l’ultimo, e fra loro san Bernardo di Clairvaux, il grande mistico del XII secolo che a buon diritto può essere considerato la colonna ideologica e spirituale del Tempio.