Un uomo nasce che è poco più di un vermiciattolo che si contorce e comincia a crescere.
In poco tempo giunge a maturità. Infine comincia a decadere, fino a raggrinzire e morire.
Quindi, il tempo, in principio è benefico e fluisce attraverso l’uomo permettendogli di sbocciare e germogliare, ma, oltre una certa soglia, comincia a deteriorare il corpo, fino ad ucciderlo.
Non è forse ciò che accade anche con molti veleni e ingredienti alchemici?
Fino ad una certa dose sono benefici, quindi cominciano ad avere effetti collaterali sempre più gravi, fino a portare il soggetto alla dipartita.
Dunque la morte non sarebbe altro che una lenta intossicazione da tempo!
Forse molti accademici riterranno queste mie parole leggere e non supportate da valide dimostrazioni, tuttavia lasciate che io continui con il racconto."