Cosa nasce dall'incontro tra il buddhismo e i cittadini della moderna società tecnologica e globalizzata?
A quali equivoci e difficoltà va incontro il praticante laico europeo o americano che si accosta a questa dimensione spirituale?
Come difendersi dalle insidie del buddhismo fai-da-te e dalla mole incredibilmente accresciuta di stimoli e informazioni a cui siamo esposti quotidianamente?
È possibile sperimentare un’effettiva pacificazione mentale, senza per questo sottrarsi al caos e agli impegni della vita laica?
Ha ancora senso, nell’era della globalizzazione, parlare di differenze tra praticanti buddhisti “occidentali” e “orientali”?
Questi sono alcuni degli interrogativi da cui prende spunto il libro/intervista “La mente liberata”. Nel dare vita al progetto, il curatore Leonardo Libenzi ha attinto a piene mani alla propria esperienza diretta di studioso e praticante, ai tanti dubbi e punti interrogativi con cui si è dovuto confrontare nel corso degli anni, e che ha condiviso fedelmente con gli intervistati.
Il testo si apre con un’introduzione della sociologa Maria Immacolata Macioti, che ci guida alla scoperta di un testo estremamente eterogeneo dal punto di vista dei contenuti e delle tradizioni rappresentate, ma che offre altresì innumerevoli spunti di indagine e di approfondimento.
La prima parte del libro raccoglie le esperienze di alcuni maestri italiani e stranieri, attualmente residenti in Italia, che hanno maturato il loro percorso spirituale nell'ambito delle grandi tradizioni buddhiste:
- per la scuola Gelug, due lama tibetani, il Venerabile Ghesce Dargye e il Venerabile Ghesce Tenphel, e una monaca occidentale, la Venerabile Cristiana Ciampa Tsomo;
- per lo Dzogchen, il maestro Khyentse Yeshe;
- per la scuola Theravāda, il Venerabile Ajahn Chandapalo, abate del Monastero Santacittārāma;
- per la scuola Tendai, il maestro Riccardo Chushin Venturini;
- per il Buddhayāna, o Unico Veicolo, il maestro Mario Thanavaro e il Reverendo Franz Seiun Zampiero;
- per lo zen coreano, il Reverendo Taeri sunim.
La seconda parte è dedicata a due esperti di dialogo interculturale e interreligioso:
- Giorgio Raspa, Presidente dell’Unione Buddhista Italiana;
- Maria Angela Falà, Presidente della Fondazione Maitreya.
La terza e ultima parte del libro è incentrata sulle ricerche di un gruppo di studiosi e professionisti che operano nell'ambito delle scienze umane, della psicologia e della relazione di aiuto:
- due psicoterapeute, Bianca Pescatori e Loredana Vistarini, soci fondatori del Centro Italiano Studi Mindfulness;
- uno psicologo cognitivo, il Professor Antonino Raffone del Dipartimento di Psicologia della Sapienza - Università di Roma;
- il Dottor Francesco La Rocca, socio fondatore dell’Associazione Dare Protezione.
Avremo così modo di approfondire la conoscenza di alcuni dei possibili campi di applicazione della pratica meditativa in ambito terapeutico, medico, scientifico, e così via.
Ogni intervistato affronta varie tematiche relative al proprio specifico percorso, e si confronta al tempo stesso con una serie di argomenti chiave che ricorrono in tutti gli interventi. Tutti i capitoli si concludono con una proposta di pratica e/o di riflessione che introducono il lettore alla tradizione di riferimento dell’intervistato.
Il testo è arricchito da un esauriente glossario e dalle splendide immagini fotografiche dell’artista Gabriella Parra.
Consulenza tecnica e design di copertina: Alexander Powell