È un viaggio ad alta quota, quello che
Paolo Paci propone in questo libro, ma non un percorso alpinistico.
È
un'avventura, umana più che sportiva, alla scoperta di dieci cime, sulle tracce dei personaggi che tra quelle rocce, su quei sentieri e su quei ghiacciai hanno vissuto, scalato, lavorato, pregato, cacciato, trovato rifugio e, in alcuni casi, sono morti.
Uomini diversi – santi e briganti, re e soldati, cartografi e partigiani – che hanno dato un senso alle montagne, colmandole di umanità.
San Francesco popola il Subasio di luoghi dello spirito e un ingegnere rinascimentale, conquistando il Gran Sasso, registra la prima cronaca di un'ascensione.
Vittorio Emanuele II trasforma il Gran Paradiso in un'immensa riserva di caccia negli stessi anni in cui i banditi di Carmine Crocco colonizzano il Vulture, nascondendosi in grotte e foreste.
Sul Montasio Julius Kugy, il botanico-musicista cantore delle Alpi Giulie, apre grandi vie di salita e Willy Jervis, giovane ingegnere valdese, scrive la storia partigiana tra le cime della Val Pellice.
Camminando con l'autore verso
le vette, tra valli e ghiacciai, cascate e laghi – di cui l'inserto fotografico mostra la peculiare bellezza – ci si addentra in un paesaggio naturale e umano variegato e affascinante.
In un racconto che, attraverso le storie di ieri e di oggi, riporta alla luce
i segreti custoditi dalle montagne.