Un attimo, una vita. Un’intera carriera e poi l’esistenza stessa marchiate da un flash, da un istante, da un’idea, da un pallone perso o intercettato: prima ancora che il risultato, è quel momento che è scritto nel destino. Hoops Memories – Momenti epici di basket americano ne racconta alcuni che hanno segnato, e cambiato, per sempre la storia. A volte, persino quella con la maiuscola. Come gli Harlem Globetrotters a Berlino ’51 o i Miners campioni NCAA 1966 con un quintetto nero. La dinastia Lakers di re George Mikan. I duelli in Shootout in Causeway Street fra Bird e Wilkins o in Showdown in Motown fra Thomas e King. Le squadre campioni di un'indimenticabile estate indiana come i Sixers One-Year Wonders del ’67, i Bucks ’71 di Big Lew & Big O, la Team Destiny dei Bullets nel ’78, la Blazermania di Portland ’77. Le vite in pugno di Rudy Tomjanovich e Kermit Washington dopo il terrificante The Punch. Le strisce interrotte di Lew Alcindor (futuro Kareem Abdul-Jabbar) con la Power Memorial HS e i Bruins di UCLA. Le partite della vita di Magic che gioca cinque ruoli e di Michael Jordan nell’iconica Flu Game del ’97. Il The Shot della matricola Jordan per il primo titolo di UNC, quello «Heard ’Round the World» dei Suns in The Game da tre overtime sui Celtics nel ’76, o di Keith Smart per Indiana su Duke nell’87. Il sogno azzoppato di Baby Face Thomas nel 1988. I 4 punti di Willis Reed rotto al Garden nel ’70. La notte di san Lorenzo Charles. L’innocenza perduta di CCNY e dell’intero college basketball nello scandalo ’51. Attimi, per una vita.