Questa è la storia di due uomini: Attila ed Ezio Romano. Il primo voleva distruggere il mondo, l'altro salvarlo. All'alba del quinto secolo d.C., Roma non è che l'immagine sbiadita della potenza che aveva conquistato il mondo. Disgregato e dilaniato da lotte intestine e complotti, l'impero assiste ormai
impotente alla violazione dei propri confini da parte delle orde distruttrici di popoli barbarici fino ad allora sottomessi. Eppure, un pericolo ben più terribile minaccia la sopravvivenza di Roma. Un popolo di fieri guerrieri provenienti dalle steppe orientali, uomini assetati di vendetta e sangue. A guidarli è Attila, il 'Flagello di Dio', colui che ha portato terrore e morte nel cuore dell'Europa, e il loro obiettivo è il centro vitale dell'impero. Il generale Ezio, scelto dal Senato per arrestarne l'avanzata, dovrà vedersela con un nemico terribile, un popolo orgoglioso, giovane e inebriato dalle conquiste, fiducioso in un destino di ricchezza e gloria. Nello scontro tra il generale romano e il fiero re degli unni c'è la sintesi della distanza incolmabile tra due mondi. In gioco c'è ben più della sopravvivenza di un impero al tramonto. Ezio sa che le sue legioni sono l'ultimo baluardo in difesa di una civiltà che non vuole soccombere alla violenza e alla distruzione di una minaccia che avanza implacabile.
Avvincente, emozionante e rigorosamente preciso nei dettagli storici, Attila è un romanzo che consacra William Napier come uno dei massimi esperti della storia antica.