Le strade sono luride e le case fatiscenti. Nei vicoli si agitano mercanti di avanzi ed agenzie di pegni. Questo è il "ventre di Napoli", la vita delle strette stradine ove il Sole più non arriva e, con esso, anche le istituzioni, cieche di fronte ad una realtà abbastanza aberrante e lontane dal puzzo mefitico dei liquami che si espandono per le viuzze dissestate.
In questi stessi ricettacoli di insanità, a fianco della miseria vive anche l'umanità, la pietà degli umili per gli umili, la carità, le vane speranze del gioco d'azzardo, il lotto, la pizza e il mandolino, le botteghe delle arti impareggiabili nel mondo.
Matilde Serao ha percorso queste stradine, andando a fare la conoscenza diretta con la miseria, andando lì dove i sindaci e il Governo non passano mai, contenti della gioia che riempie gli occhi di chi transita per via Caracciolo, contenti di vedere il bel panorama, di visitare Posillipo, di apprezzare i lati pittoreschi della città partenopea.
"Il ventre di Napoli" è un'opera storica ed essenziale per comprendere, e soprattutto per amare, la Napoli di oggi ed i suoi problemi, molti dei quali mutati di poco da quando la Serao li ha rappresentati all'inizio del '900.
Matilde Serao è stata una scrittrice e giornalista italiana, protagonista del rinnovamento della letteratura e del giornalismo italiano negli anni cruciali tra Ottocento e Novecento. Oltre ad aver lavorato intensamente come giornalista, fu autrice di settanta fra romanzi e raccolte di racconti, la maggior parte di impronta verista. È stata la prima donna italiana ad aver fondato e diretto un quotidiano, Il Mattino di Napoli.