Viviamo in un mondo che dipende sempre più dalla scienza e dalla tecnologia, ma a indicare il senso del nostro futuro non può essere solamente una ristretta élite di specia- listi che dibattono tra loro: la scienza dovrebbe essere una disciplina accogliente, comprensibile e inclusiva. Non è un caso che a sostenere questa tesi sia Jacob Bronowski, uno tra gli scienziati più autorevoli e conosciuti del secolo scorso, le cui abilità divulgative eccentriche e fuori dagli schemi furono addirittura omaggiate dai mitici Monty Python nei loro spettacoli. A Bronowski non interessa fare predizioni rosee o apocalittiche sul futuro dell’umanità. La sua attenzione si concentra invece sulla necessità di riappropriarsi di un senso del futuro realistico e consapevole, riscoprendo quella curiosità potente e vitale, poco specialistica e molto umana, che rappresenta il fondamento di tutte le scienze, e dove si nasconde un senso morale profondo. Ed è proprio a questa moralità della scienza, più che alle scoperte scientifiche in sé, che l’umanità oggi può pensare di affidare il proprio futuro.JACOB BRONOWSKI (1908–1974) è stato un grande scienziato, un matematico, un filosofo e un letterato di origine polacca. All’inizio degli anni Settanta ideò e condusse per la BBC la popolare serie di documentari The Ascent of Man, uno dei primi programmi di divulgazione scientifica del mondo. La sua erudizione e il suo stile vivace e coinvolgen- te lo resero un personaggio televisivo molto amato, mentre il suo lavoro accademico e i suoi scritti teorici sono apprezzati ancora oggi per la loro grande attualità.