Nell'agosto del 2003, la rivista "Gourmet" affida a David Foster Wallace un reportage sul Festival dell'aragosta del Maine. Considerata una delle migliori feste a tema gastronomico del mondo, si tratta di un evento enorme, con un'affluenza di centomila persone e un consumo di oltre undicimila chili di aragosta appena pescata. È un'esperienza che permette a Wallace di raccontare, nel suo modo esilarante e al tempo stesso limpidamente analitico, un insolito frammento di America; ma lo lascia anche turbato: di fronte alla Pentola per aragoste piú grande del mondo, che può cuocere - vivi - piú di cento crostacei alla volta, Wallace arriva a farci delle domande scomode, e a chiederci perché proprio non vogliamo farcele, quelle domande. Per esempio: è giusto bollire una creatura senziente solo per il piacere delle nostre papille gustative?