Genere principe della narrativa Rai, il teleromanzo è stato per anni una biblioteca circolante e un teatro popolare, ha moltiplicato le vendite dei classici, ha insegnato il parlare corretto, ha rilanciato vecchie glorie del palcoscenico. Fondato sul remake, la parafrasi, l’illustrazione, e apparentemente nemico della fantasia, non ha goduto i favori della critica, almeno prima di questo libro, che racconta la storia dello “sceneggiato da opera edita” dal 1954 a oggi, e ne ricostruisce modi di produzione, tecniche di adattamento, stili di regia. Si va dai primi, popolarissimi esemplari “all’antica italiana” di Anton Giulio Majano (Jane Eyre, L’isola del tesoro, La cittadella) alle versioni più austere e accademiche di Sandro Bolchi (Il mulino del Po, I promessi sposi, I fratelli Karamazov), dai tentativi sperimentali di Gregoretti, Albertazzi e Ronconi, alle superproduzioni di gusto cosmopolita, come Marco Polo e Guerra e pace, fino alla serie del Commissario Montalbano. Una ricerca nella nostra memoria collettiva di spettatori e insieme una chiave per leggere nel futuro della fiction televisiva.
Oreste De Fornari, critico cinematografico, ha pubblicato libri su Sergio Leone, Walt Disney, François Truffaut, oltre al recente Classici americani e ha curato un volume su Il sorpasso di Dino Risi. Membro per alcuni anni della Commissione Cinema presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, collabora con la Rai da lungo tempo come autore e conduttore televisivo, quasi sempre in coppia con Gloria De Antoni.