Nuova edizione rielaborata e ampliata di "E chiamavano me assassino"
Stati Uniti, tra fine Ottocento e inizio Novecento. Una quindicenne è costretta, sotto ricatto, a sposare un balordo ubriacone che ha venti anni più di lei. Da quello strano matrimonio nasce un bambino prematuro che cresce accanto a un padre che lo picchia a colpi di cinghia e a una mamma che sfugge la realtà rifugiandosi nelle note di Chopin. Il ragazzo diventa forte, robusto e si ribella al padre. Da qui nasce la leggenda di Stanley Ketchel, nato per boxare. Diventa uno dei più forti pesi medi di sempre. Si batte per il mondiale dei massimi contro Jack Johnson, gigante di colore che sfida i bianchi facendo sesso con le loro donne. Il seguito è di quelli spesso riservati alla difficile vita da pugile. Dopo essere a lungo rotolato all’indietro, Stanley Ketchel sembra finalmente avere ritrovato la pace. Ma non durerà a lungo. Questa è la sua storia. Racconta un’America selvaggia e violenta, la legge fatta con i proiettili delle pistole, la vita avventurosa di un vagabondo selvaggio alla ricerca di una serenità che non ha mai davvero trovato.