La storia sovietica è ricca di fenomeni interessanti dal punto di vista umano.
Avendo vissuto in prima persona la scia che questi fenomeni avevano lasciato dietro
di sé, ho voluto capirne di più. Il mio professore dell'università mi ha fatto notare
che esistevano delle città socialiste, costruite durante il regime staliniano, nate dal
nulla in zone dimenticate dal mondo, disperse ed inabitabili.
Ho iniziato ad approfondire questo argomento grazie ad un esempio pratico e
cioè la costruzione della città socialista di Magnitogorsk. Come prima cosa ho
iniziato a leggere i libri specifici che riguardavano la storia dell'industrializzazione
sovietica. Da qui ho capito l'importanza che il sistema dei campi di lavoro forzato,
cioè il Gulag, aveva durante il periodo della grande industrializzazione forzata di
Stalin. Mi sono così procurata dei libri dedicati al Gulag per cercare di capire fino a
che punto il lavoro dei detenuti influenzava la crescita, sia industriale che
economica, del paese. Nel frattempo ho approfondito, grazie ad altri volumi ed ad
internet, la storia della costruzione della città di Magnitogorsk che fu costruita per colonizzare la steppa della zona degli Urali, inabitabile ma estremamente ricca di minerali ferrosi. La loro estrazione
ha permesso la produzione della ghisa e dell'acciaio. Ma non era questo il fine. Il
vero contribuito delle acciaierie era infatti quello dato allo sforzo bellico durante la
Seconda guerra mondiale, già da anni prevista da Stalin. Gli anni Trenta appunto
rappresentavano per il complesso metallurgico solo un inizio della sua vera
missione, cioè quella di fornire le lamiere blindate all'Armata Rossa durante la
guerra. Il complesso attirò l'attenzione dell'intero mondo quando durante la guerra
raggiunse diversi primati nella produzione delle lamiere blindate. Questo lavoro mi
ha portato alla conclusione che la città fu vista dalle autorità socialiste già da subito
come uno strumento politico, che doveva essere utilizzato a proprio piacimento. Un
altro scopo della città socialista fu quello propagandistico: essa doveva dimostrare
non soltanto che l'URSS era industrialmente sviluppata in egual misura del suo
nemico secolare, l'Occidente, ma che era addirittura meglio. L'URSS voleva a tutti i
costi nascondere la prevalenza della vita agraria che imperversava nel paese.