Un passato fastoso, un presente difficile, e un’inesauribile riserva di sogni: è l’eredità che riceve alla nascita Pupi Avati, figlio di due mondi, la ricca borghesia urbana bolognese e l’arcaica tradizione contadina di Sasso Marconi. Cresciuto nella Bologna del dopoguerra, Pupi è un ragazzo timido ma un po’ mascalzone, con una bruciante passione per il jazz, un rapporto complesso con le donne e un amore sconfinato per il cinema. Poi, anno dopo anno, arrivano gli esordi cinematografici e la Roma degli artisti, l’insolito lavoro con Pasolini e i pedinamenti per conoscere il maestro Fellini, fino ai successi di pubblico e critica. La grande invenzione racconta tutto questo e molto altro ancora: un grande romanzo corale, un intreccio di percorsi e di poesia che seduce il lettore trasportandolo in una singolare dimensione di realismo magico all’emiliana e ci ricorda che la vita è fatta soprattutto di desideri, sogni e fantasia.