Città del Messico, 1968: Dick Fosbury si presenta alle Olimpiadi e le vince, saltando in alto in un modo che non si era mai visto. Un gesto così poteva nascere solo nel 68. Senza una parola, solo un volo con un potere comunicativo, suggestivo ed emozionale enorme, in cui erano racchiuse idee e valori di una intera generazione. La grandezza di uomini come Fosbury non sta in quello che fanno per superare l’ostacolo, ma in cosa pensano di sè un istante prima di farlo. Non sta nella tecnica, ma nell’ingenua sfrontatezza della loro idea. Nel posizionare l’asticella là dove nessuno ha mai avuto il coraggio di pensarla, e aver fiducia nella propria capacità di superarla. I movimenti vengono da soli e sono l’inevitabile conseguenza della loro ambizione. E’ l’immaginazione che riesce a farci vedere ciò che gli occhi non hanno mai visto e ci fornisce la fiducia e l’energia per realizzare un sogno.E’ lì che il corpo si monta la testa, dando origine all’individuo.