Testo di congiunzione tra meditazione e tecniche moderne di TCC (psicologia cognitivo-comportamentale), l'autore si concentra sulla pratica che, da un lato è comune a tutte le scuole buddhiste e dall'altro costituisce lo strumento che è stato maggiormente ripreso dai cognitivisti, la vipassana (o vipashyana). Dapprima viene analizzato il comportamento della mente, le sue bizzarrie e i suoi movimenti apportatori di inquietudini, dall'altro la pratica che ci può permettere di affrontarle, con l'unico scopo di integrare i demoni umani - e così attuali - della sofferenza, del non appagamento, delle paure che l'uomo vive ogni giorno. Fondamentalmente, un testo pratico e terapeutico. L'autore, essendo neurologo e praticante da anni della vipassana, mette le sue conoscenze e le sue esperienze al servizio di chi è alla ricerca di una visione alternativa a quella contemporanea.