Una appassionata ricerca sul pane, che si snoda fra storia ed arte passando per la tavola e la letteratura mondiale senza trascurare i detti e le usanze popolari, per raccontare con taglio giornalistico e tono discorsivo il “nostro pane quotidiano”: un alimento che accompagna l’uomo da molto tempo e resta sinonimo di vita materiale e spirituale insieme, di sostentamento e lavoro, di prosperità, d’amicizia e d’uguaglianza.
Si parte da un capitolo decisivo per il suo futuro. E’ quello scritto millenni fa dagli Egizi, eccellenti agricoltori e gran popolo che secondo Erodoto (484 - 425 a. C.) «fece ogni cosa in modo diverso dai comuni mortali», i quali hanno posto le basi affinché il pane potesse conoscere un successo senza fine e senza frontiere.
Si scoprono poi tra l’altro i rinomati pani degli antichi Greci (capaci di “vincere l’eterea neve in candor”), i prodotti dei fornai Romani (tutti in certo modo “speciali” perché, con i loro stessi nomi, riflettevano una divisione rigidamente classista della società) e le prime panetterie comparse proprio nella città caput mundi, il Medio Evo in cui soltanto i conventi possedevano panetterie di qualche importanza, i balzelli d’ogni tipo che i signori feudali imponevano alla gran massa dei più poveri, il Rinascimento che di nuovo attribuiva ad ogni categoria sociale il suo pane esclusivo, la miseria dilagante nel Seicento e la penuria di cibo (e di pane, su cui gravava un’infinità di tasse!) preludio alla grande peste del 1630, l’epoca della Rivoluzione francese, i “moti di Milano” di fine Ottocento e la feroce repressione del generale Bava Beccaris…
E ancora: riti e miti, pani “magici” e pani “terapeutici” o addirittura panacea per molti mali, dietetica, una leggenda indiana, tante altre “storie di briciole e mollica”, un appetitoso “giro d’Italia” per incontrare le sue molte varietà di pane, appunti sui pani “stranieri”, consigli per gli acquisti e una “carta del pane” per i migliori abbinamenti (“pane e companatico, insomma).
Non mancano curiosità assortite (come le punizioni un tempo inflitte ai cattivi fornai!) e suggerimenti vari per l’uso del pane in cucina, il suo ruolo nella Storia con la s maiuscola (da tempo immemorabile per esso “l’uomo, traffica, si industria, fatica e lotta”) e la sua significativa presenza in proverbi così come in libri e dipinti d’ogni dove (qui richiamata attraverso un gran numero di citazioni: da Plinio a Primo Levi, da Caravaggio a René Magritte e Man Ray).