Lakon e Karan sono divisi. Karan, con l'amata Luthien, si trova a sud nell'esotica e rigogliosa Gargan mentre, Il Mastro di Forgia, prosegue la sua ricerca nelle remote lande boreali. Pur così lontani i nostri protagonisti vedranno intrecciarsi nuovamente le loro storie sullo sfondo di una guerra civile dove, la furia cieca dell’uomo, scatena il potere di nuove e terribili armi. Contro queste barbarie, la cavalleria coloniale, è costretta ad evolversi crescendo e diventando qualcosa di diverso e migliore.
Tra intrighi e lotte interne, la Falange, potrà trovare la forza di levarsi sopra le bassezze e i tradimenti del nemico solo grazie a Lakon e alla sua arcana sapienza che la porteranno su in alto fino a solcare i cieli di Muareb.
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NEL PRIMO TOMO...
Karan, maniscalco della cavalleria di Dragan, s'incarica di istruire Lakon, un nuovo e misterioso schiavo delle officine, capace di interfacciarsi con i mezzi dei cavalieri, gli zodion, in una modo mai visto. In virtù di queste capacità, Lakon è subito nominato Mastro di Forgia e cavaliere ed, insieme al suo amico, parte alla ricerca di ulteriori reliquie tecnologiche necessarie al tanto atteso risveglio dello spirito del Pagan. Sopravvissuti al tradimento nella terribile battaglia nucleare di Bastian, che inaugura la guerra civile, giungono fin nella capitale della Falange, Higgs, solo per scoprirla profondamente corrotta dagli interessi dei gordiani, acerimi nemici dei popoli dei calanchi. Proprio per sviare le trame gordiane, Karan e Lakon decidono allora di dividersi. Il Mastro di Forgia decide di proseguire la "cerca" dirigendosi verso il polo nord, mentre Karan s'impegna a indagare sulle antiche forge ancora esistenti nella colonia meridionale di Gargan, là dove lo porta anche il suo cuore innamorato, al fianco della bellissima dama Luthien.