Da sempre filosofi, teologi, biologi e naturalisti hanno elaborato formule per definire in cosa, precisamente, l'uomo si differenzi dagli altri animali.
In realtà, se pensiamo in termini di adattamento, manipolazione dell'ambiente ed
organizzazione sociale, la razza umana fa una ben grama figura anche di fronte a una semplice formica.
L'unica cosa che ci distingue davvero è la coscienza della morte e la capacità di ridere sulle nostre disgrazie. E la malattia, da sempre, è stata la disgrazia peggiore che potesse toccarci in sorte.
C'è poco da ridere su questo? Forse, ma un viaggio nel sistema sanitario medievale può almeno consolarci con la consapevolezza che, se siamo sopravvissuti a quello, niente e nessuno potrà mai eliminarci.
Siamo indistruttibili. Un topo potrebbe dire altrettanto?